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The Velvet Underground & Nico

Started by stex87, September 01, 2005, 12:53:02 PM

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stex87

Visto che questa sezione è ancora vuota, la battezzo io!
E per cominciare in bellezza, scrivo una piccola recensione (che ho anche pubblicato nel sito ciao.it) su uno dei miei album preferiti, molto probabilmente uno dei migliori di tutti i tempi:
all'estrema base del rock e precursore di una grande quantità di generi, ecco a voi...The Velvet Underground & Nico con il loro omonimo album!

Piccola premessa:

Siamo nel 1967...il mondo sta vivendo una fase di grandi cambiamenti, di grandi guerre...è proprio in questo periodo che nasce un nuovo movimento giovanile, i cui appartenenti sono chiamati "hippy". Questi predicano l'amore, la pace, l'armonia, la fratellanza fra tutti gli esseri viventi...per raggiungere tutto ciò era fondamentale, secondo loro, l'utilizzo di droghe! Le droghe ti rilassano, ti fanno dimenticare i problemi e ti fanno stare bene con la natura e con gli altri. Presto San Francisco, la loro "sede", diventerà luogo per famosissimi concerti che duravano notti intere, notti psichedeliche, notti "acide", passate in compagnia con la musica dei Jefferson Airplane...ecco, voi direte: e questo che c'entra con i Velvet Underground? Niente! Infatti nell'underground di una sempre più squallida New York si forma questo strano complesso formato da Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison e Maureen Tucker. Immediatamente si pongono all'estremo opposto della musica di quel periodo, facendo del decadentismo uno stile di vita: se da una parte per gli hippy la droga era essenziale per le loro visioni e armonie...da questa parte la droga era altrettanto utile...perchè li allontanava da una vita deprimente e inutile, e li faceva avvicinare alla morte...i Velvet vengono subito presi sotto l'ala protettrice di Andy Warhol (sì, il pittore) che li fa partecipare persino ai suoi famosi show, in cui droghe, alcool, sesso e perversioni erano la regola.........è con questo spirito che nasce il loro primo album...

Per quanto riguarda la copertina, beh, credo sia abbastanza famosa di suo...eccola quà:



la banana come simbolo fallico per eccellenza!
piccola curiosità: nella prima edizione la banana era un'adesivo che si poteva togliere mostrandone il contenuto rosa!

Parliamo ora dei brani che contiene:

Premiamo play e subito riconosciamo una memorabile apertura...Sunday Morning (scommettiamo che la conoscete? ;) )...una delle canzoni più dolci del cd ma che, nonostante tutto, riesce a creare un'atmosfera nostalgica, eterea, scandita da uno squillante suono metallico.

Veniamo così cullati verso I'm waiting for the man...e ci ritroviamo in un un posto totalmente diverso: rock allo stato brado, siamo a New York, su un marciapiede, davanti a noi Lou Reed che ci guarda con indifferenza; subito, col suo tono di voce malizioso e sprezzante, ci spiega...sta aspettando...sta aspettando un uomo...il suo spacciatore...con 26 dollari in mano..."stai importunando le nostre donne?"..."oh no, mi perdoni sto solo aspettando un mio caro amico"...è sempre in ritardo...fin da subito impari che dovrai sempre aspettare...ma eccolo!...è vestito in nero...tutti ti guardano ma a nessuno importa...lui ha la roba...roba buona...tesoro non piangere...riuscirò a farcela...mi sento bene...fino a domani...ma quello è un altro momento e ora sto aspettando il mio uomo...

E dopo questo ritmo incalzante ritorna la quiete, con la voce irresistibile di Nico, a
tratti dolce e malinconica, ci dà i suoi consigli, ci dice di stare attenti a quella donna, a tratti più imperiosa, vuole che l'ascoltiamo: quella è una femmina fatale!Lo sanno tutti. Vuole solo usarci; ha già scritto il nostro numero sul suo diario di conquiste, ci sorriderà solo per farci confondere e alla fine si sbarazzerà di noi come un fantoccio! Probabilmente quella donna è lei stessa...

La canzone sfuma e ci inoltriamo sempre più nel baratro della decadenza: ed ecco la Venere in pelliccia...un inquietante scenario sadomaso contornato dai violini psichedelici che ci offuscano la mente...una frusta, gli stivali di pelle luccicante e la voce epica di Reed...melodia quasi ciclica...infinita...una storia di sesso, masochismo e perversioni...

E arriviamo a Run Run Run...e allentiamo un po' la tensione, almeno in apparenza...il brano è sostenuto, molto ritmato, e la voce di Reed sembra più tranquilla...ma la chitarra alla fine si esibisce in un assolo distorto...preludio del brano finale...

All tomorrow's parties è il brano che precede qualsiasi suono dark futuro...Nico con la sua voce tetra e imponente, regna sopra al sottofondo oscuro: una batteria marziale, un basso cupo, e la chitarra che ogni tanto emerge con fraseggi psichedelici...la desolazione avvolge questa triste canzone...

E si continua sempre più a fondo con un altro capolavoro: Heroin...la canzone è alternata da sontuosi arpeggi di chitarra, dove Reed esprime, dapprima calmo, tutto il suo disagio esistenziale, poi, improvvisamente, i tamburi si fanno più serrati, la chitarra più veloce e in un attimo Lou ci sconvolge, sta impazzendo:
"'Cause it makes me feel like I'm a man
When I put a spike into my vein
Then I tell you things aren't quite the same"
Si capisce subito che è un viaggio senza ritorno nella mente disperata ma lucida, di un uomo che ha perso la voglia di vivere...la parte centrale infatti recita:
"Heroin, be the death of me
Heroin, it's my wife and it's my life, ha-ha"
poi esplodono i violini e la voce si fa sempre più folle...ormai non gliene frega più niente, ringrazia solo Dio che sta meglio che se fosse morto, che non è cosciente...

Ah...possiamo rilassarci un attimo ora, con There she goes again...il ritornello è spensierato, quasi in dissonanza col resto dell'album, ma molto delicato.

Con I'll be your mirror abbiamo un altro momento di tregua, prima del gran finale...questo brano è una dolce dichiarazione d'amore (di Reed verso la bellissima Nico??).

E si ricade nel vortice con The Black Angel's Death Song: la voce di Lou Reed, più profetica che mai, si pone al centro di questo ambiente quasi satanico, creato da viole pungenti, da rumori oscuri e dal battito ansimante delle percussioni...

E siamo così giunti al'ultimo brano, European Song, che, per definirlo con un solo termine, direi "sperimentazione"...le chitarre si intrecciano fra i rumori, fra un tam tam costante e fra le veloci e sinuose linee di basso.



Concludo: come dicevo all'inizio, quest'album è giustamente alla base del rock e, con il suo rock-blues-psichedelico-sperimentale e con i suoi testi, ha praticamente preceduto molti generi come il punk, la new-wawe e buona parte del nostro rock, che sarebbero arrivati solo anni dopo...



...si dice che alla sua uscita, solo un centinaio di persone lo comprarono...ma che ognuna di queste formò un gruppo, diventando musicista o critico musicale...












:metal:

ah naturalmente il mio voto è 10...o 9.999 periodico se non credete nella perfezione (giustamente  ^_^ )...sia per la musica, sia per i testi...tutto è adeguato, niente è inopportuno o di troppo...regala fantastiche emozioni (almeno a me :mellow:  ).......ma anche a moooolti altri ;) ...(anche se i giovani d'oggi raramente apprezzano questo stile :rolleyes: ...forse potrebbe risultare un po' noiso ad un ascolto veloce e superficiale...ma una volta entrati!!! :metal: )

:pappappero:

Fabioamd87

Bellissima recensione!
molte canzoni di questo album come "sunday morning" "run run run" ed "heroine" cel'ho me le consigliò un mio caro amico, e ogni tanto le ascolto, sono molto rilassanti!
per quanto riguarda "there she goes again" mi ricorda una canzone dei REM, gli avranno fatto una cover?

stex87

rilassanti??
si...forse si... :P
però heroin mi inquieta un po' :wacko:

che canzone è quella dei REM?? :what?:

grazie per i complimenti...speriamo che la legga pure qualcun altro  <_<
:cry:

:metal:  

stex87

ah!
comunque molti dicono che ascoltando attentamente i brani rock, anche odierni, si possono notare spesso dei passaggi che i Velvet Underground hanno già utilizzato... ;)