Recensione Halo:Combat Evolved

Started by Drakul, November 04, 2005, 04:11:54 PM

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Drakul

Ecco a voi una piccola recensione su un grande gioco....

HALO: COMBAT EVOLVED
Orde di alieni che combattono contro gli umani, corrono e hanno paura. Paesaggi maestosi e idilliaci intervallati da distese coperte di neve o paludi impenetrabili. Strane costruzioni disabitate dall'aspetto tecnologico. E tutto questo racchiuso in un anello, sperduto da qualche parte, nel vuoto. Avevo molti impegni. Poi è arrivato Halo.
Un anno e mezzo secco di distanza. Questo è il tempo che ha separato la versione Xbox di Halo da quella Windows, la prima originariamente annunciata da Bungie, team che opera adesso sotto le ali protettrici di Microsoft e che si era già fatto apprezzare sia in ambiente Windows che Macintosh con i due Myth e Marathon. Cosa è cambiato nel frattempo? Ma soprattutto, cos'è Halo?

IN UN FUTURO LONTANO LONTANO
Anno 2552. L'espansione spaziale era una realtà fino a trentadue anni prima. Poi avvenne il primo incontro con le razze aliene. O meglio, il primo scontro particolarmente cruento con alcune razze aliene. I Covenant erano un consorzio di razze unite da una profonda fede religiosa, fede che additava gli umani come esseri impuri e quindi degni soltanto di essere spazzati via. Iniziò quindi una sanguinosa guerra, apparentemente già persa in partenza dal popolo terrestre. Mentre ancora le battaglie si svolgevano lontane dal pianeta madre, su Roach partì un progetto per la realizzazione di soldati cybernetici dal nome Spartan II, che dai primi test risultavano particolarmente efficaci contro truppe aliene. Purtroppo un attacco a sorpresa su Roach distrusse completamente la base e i suoi occupanti, tranne alcuni fuggitivi rifugiatisi sulla Pillar of Autumn. Il capitano, con lo scopo di attirare gli alieni lontano dalla terra, eseguì quindi un salto alla cieca nel vuoto, giungendo nei pressi di Halo.

MASTER CHIEF, AIUTAMI TU
Inizia così l'ultima fatica targata Bungie e convertita su PC da Gearbox Software: Halo cala il giocatore nei panni di Master Chief (o Capo nella versione italiana), uno dei pochi modelli Spartan II rimasti illesi dopo l'attacco a Roach. Master Chief è a bordo della Pillar of Autumn, ormai gravemente danneggiata e sul punto di precipitare su una strana struttura circolare. Nemmeno il tempo di svegliarci che ci troveremo a combattere per guadagnare l'accesso ad una navetta di salvataggio, mentre la nave madre viene invasa dai Covenant.
All'assalto di un nemico particolarmente ostico da uccidere
Ad un primo sguardo superficiale, Halo non sembrerebbe molto diverso da un qualsiasi Shooter in soggettiva (e vedendo il primo livello non sembrerebbe nemmeno poi tanto ispirato), ma basta qualche ora di gioco per rendersi conto che in realtà le cose sono ben diverse. Halo è in primo luogo una storia ben narrata e con colpi di scena al momento giusto, epica e drammatica in puro stile Bungie (non è difficile trovare più di un'analogia tra le gesta di Master Chief e gli eventi tragici narrati nel primo Myth). Ovviamente Halo non si limita a questo: particolare rilevanza nella struttura di gioco è data all'intelligenza artificiale degli avversari e compagni, combinata con l'arsenale a nostra disposizione. Tutte le entità comandate dalla CPU si comportano proprio come ci si potrebbe attendere: i compagni ci assisteranno nelle manovre di attacco comprendoci, schivando granate, imprecando contro il mondo quando la situazione si fa difficile.
Stesso discorso si applica anche agli avversari, che avranno comportamenti diversi secondo la razza a cui appartengono: se i Grunt inizieranno a fuggire quando si sentiranno in pericolo, gli Scelti invece, forti dei loro scudi ricaricabili in stile Spartan, tenteranno di fiaccarci con incursioni rapide oppure di accerchiarci se sono in più d'uno. Le sfide contro gli Scelti sono particolarmente intriganti, soprattutto nelle prime fasi di gioco a causa del limitato arsenale a disposizione, dato che generalmente il caricatore da sessanta colpi del fucile d'assalto è appena sufficiente a toglier loro lo scudo, dando però il tempo di rigenerarlo mentre si sta ricaricando l'arma. In ogni battaglia si scopre sempre qualche caratteristica dell'intelligenza artificiale che stupisce: se ci rifugiamo dietro un angolo, i nostri avversari si apposteranno attendendo la nostra ricomparsa, magari sparando qualche raffica quando crederanno di sentirci muovere. O ancora, potremo sfruttare queste caratteristiche a nostro vantaggio distraendoli, per esempio con il lancio di una granata in una direzione, per poi sorprenderli da dietro. Appagante, quando va a buon fine.

MAI FARE DISPETTI AL MASTER CHIEF
Master Chief è in grado di usare ogni arma che viene lasciata dagli avversari (o dai compagni) sul campo di battaglia, con la limitazione però di non poterne trasportare più di due alla volta. L'arsenale è vasto, ma non ben equilibrato. Le armi Covenant non hanno la potenza di quelle umane, anche se sono particolarmente efficaci contro scudi energetici. Alla fine le armi veramente usabili sono solo quattro o cinque, mentre le altre saranno prese in considerazione solo in casi di emergenza (fine delle munizioni).
Oltre ai classici strumenti di offesa, nella Pillar of Autumn e nelle navi Covenant sono contenuti svariati mezzi da utilizzare nel campo di battaglia e anche in questo caso Master Chief potrà farne uso per seminare il panico tra le fila avversarie. Il metodo di controllo dei mezzi è diverso rispetto a quello che si è visto fino ad ora: per muovesi è sufficiente puntare la telecamera in una direzione mentre l'autista automaticamente provvederà ad allineare il veicolo e a dare gas, esattamente come nella versione Xbox. Inizialmente quest'impostazione lascia un po' spiazzati, ma bastano pochi minuti per diventare abili piloti, senza contare che è incredibilmente funzionale all'accoppiata mouse e tastiera. Quanto appena detto, unito alla buona narrazione e alla bellezza degli esterni dove Master Chief si troverà a combattere contribuisce a ricreare un'atmosfera particolarmente azzeccata, che trascina il giocatore dal primo all'ultimo livello di gioco, mai pago di quanto ha fatto fino alla fatidica scritta "The End". Halo, a distanza di ben un anno e mezzo dalla sua prima apparizione e pur non privo di difetti relizzativi (alcuni degli ultimi schemi degenerano un po' troppo verso il massacro non premeditato di ogni cosa si pari davanti), rimane un'esperienza unica da provare e per molti versi ancora non raggiunta dalla pur agguerrita concorrenza in ambito PC.
Due erano i principali motivi per attendere a gloria la versione PC di Halo, e il principale era sicuramente il reparto multiplayer: l'originale per Xbox, infatti, offriva la possibilità a sedici giocatori di sfidarsi in un numero sterminato di modalità, ma con alcune evidenti limitazioni.

Fabioamd87


Drakul

grazie fabio..... infatti mi sà ke l'ho fatta troppo lunga... la prossima volta le farò più corte le recensioni..... :volare:  

Kain87ITA

Maronn ke Fi-lo-so-fo maronn'

nn me ne ero mai accorto ma da quando scrivi tanto  Ã¨ drakul???

cmq come s fa prima a copiare con il tasto destro o con ctrl-v ??? :D  :D  :D  :D  :D  

Lgk_Mirlin

Porco diaz l'anno è 2525 non 2552!!!! Fottutissimo drakul ti spiezzo i dueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!  

Drakul

scusate..... ma il tempo passa pure su halo.... giusto?  :laugh:  io l'ho fatto dopo ke era uscito il gioco.... quindi sono giustificato......  :lol:  

Kain87ITA

AHAH ke gnorri :D  :D

Bella questa Drackul....
CMQ WW HALOOO  :laugh:  :laugh:  

Drakul

grazie Kain.... ma mi sembra ovvia ke il tempo passi anche nei giochi.....  :laugh:  :laugh:  

Kain87ITA

Beh è proprio vero il tempo passa velocemente quando 6 al PC.....27 anni.... :(  :(

(2525-2552)

Drakul

bè in effetti il tempo su halo passa molto più in fretta ke sulla terra..... 1 anno quì sono 27 lì.....  :laugh:  :laugh:  :lol: